La Suprema Corte "Irrilevante nello stupro
l'aspetto fisico della donna"
Annullate le assoluzioni dei due imputati che per minare la credibilità della vittima la definirono "troppo mascolina".
L'aspetto fisico della vittima è elemento "irrilevante" se si tratta di stupro. Così la Cassazione ha motivato la decisione di annullare con rinvio la sentenza del 2017 con la quale la Corte d'Appello d'Ancona aveva assolto due ragazzi accusati di violenza sessuale sottolineando, tra le altre cose, che la vittima era «mascolina» e a loro non piaceva.
Lo stupro era avvenuto a Senigallia il 9 marzo 2013.La vittima era una giovane di origini peruviane come i suoi presunti aguzzini, condannati in primo grado e poi assolti in appello. Una sentenza shock, Svelata da Repubblica, nella quale il collegio di secondo grado, composto peraltro da tre magistrate donne, spiegava come agli imputati la parte offesa nemmeno piacesse, tanto che uno dei due aveva memorizzato il numero sul cellulare con il nome di "Vikingo". E per dare forza alla loro ricostruzione assolutoria, le giudici scrivevano che "la foto allegata al fascicolo processuale» sembrava confermare la scarsa femminilità della parte offesa. Tanto è bastato per decidere di assolvere gli aguzzini.
Ai primi di marzo, come richiesto dal sostituto procuratore generale, quella sentenza era stata annullata con rinvio dal piazza Cavour. Ora gli ermellini spiegano che la Corte d'Appello nella sua decisione si è bastata «sulla incondizionata accettazione del narrato degli imputati, che viene ritenuta riscontrata da elementi non decisivi», quali gli sms che la vittima si sarebbe scambiata con uno degli imputati, e da elementi «irrilevanti in quanto eccentrici rispetto al dato di comune esperienza rispetto alla tipologia dei reati in questione», come «l'aspetto della vittima».
Ora il processo d'appello deve essere rifatto ex novo. E questa volta a valutare saranno i giudici di Perugia.
Avvocato Marica Pesci
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